Eluana e la Costituzione clandestina

Quando sento quel nome, Eluana, un groppo mi prende lo stomaco. Penso alla sofferenza dei genitori che da un giorno con l’altro hanno visto la figlia ridotta nello stato in cui è adesso. Provo ad immaginare, e faccio molta fatica, gli anni passati negli ospedali con questa figlia che non è più lei, senza nessuna speranza.
E questi ultimi mesi, quando la battaglia di papà Englaro è saltata decisamente alla ribalta. Non riesco davvero ad immaginare cosa possa aver passato questa famiglia, so solo che una vicenda così avrebbe dovuto solo ricevere una solidarietà discreta e per lo più silenziosa.
Invece è arrivata la politica, molto più dell’opinione pubblica, ad inscenare una macabra disputa sul corpo di Eluana. Il dolore è stato coperto dal chiasso, dalle dichiarazioni roboanti dei crociati di una parte e dall’altra.

Nessuno mi toglierà dalla testa che tutta questa vomitevole giostra non sia altro che una manovra politica, un’occasione molto ghiotta per attaccare ancora una volta i pilastri del nostro stato: in prima battuta la giustizia, cercando di fare carta straccia di una sentenza regolarmente emessa, e in secondo luogo – ancora più gravemente – la Costituzione stessa.

Perchè quando qualcuno attacca costantemente ed in maniera così ostinata e violenta il fondamento della nostra Repubblica non è più un riformatore, ma diventa un nemico della Repubblica.
Ma noi la Costituzione non la conosciamo, l’educazione civica a scuola era qualche oretta striminzita che di solito si usava per recuperare il programma di altre materie, quindi quando Berlusconi parla della Costituzione parla di un entità astratta e sconosciuta che niente sembra avere a che fare con la nostra vita.
La Costituzione è per la maggior parte di noi come il lavavetri al semaforo: una persona astratta, la cui esistenza ci è completamente invisibile e sconosciuta, anzi ci fa paura perchè non riusciamo nemmeno ad immaginarla. La Costituzione è un clandestino qualunque, quando un Presidente del Consiglio cerca in tutta fretta di annullare una sentenza emessa da un apparato dello stato e quando dice che in sostanza le regole su cui il nostro paese è fondata sono fondalmentalmente baggianate.

E così si continua a ballare sul corpo di Eluana (di lei è rimasto solo quello, ricordiamocelo) e chi se ne frega se questa è prima di tutto una vicenda umana che meriterebbe un minimo di rispetto, c’è una Costituzione da picconare.

I dettagli in un blister

Basta un piccolo viaggio al di là delle Alpi, a pochissime ore di viaggio dall’Italia, per notare le piccole e grandi differenze che ci sono tra noi e gli altri europei.
Per molti aspetti andare a Vienna è un po’ come sognare ad occhi aperti: verde pubblico, strade pulite, beni storici valutati come si deve, musei ben gestiti, trasporti pubblici che funzionano e poco traffico. Senza contare i commercianti mediamente molto più onesti dei nostri, soprattutto quando si parla di centro città, dove il confronto è impari.
VI può succedere ad esempio di andare in uno dei ristoranti più rinomati della città, in pienissimo centro e pagare una cifra che qui a Milano ti aspetteresti in pizzeria.

Ma, parafrasando De Gregori, è dai piccoli particolari che si giudica, ed ecco qui cosa vendono allo shop del bellissimo Albertina Museum:

vangogh_actionfigure

(Sì, è proprio l’action figure di Van Gogh, con tanto di pennelli, cavalletto e dipinto!)

Basiliche blindate

Basta qualche giorno all’estero per farti tornare un po’ amareggiato dalla ripresa del lavoro, dal solito tran tran, ma soprattutto questa Milano che si crede chissà cosa quando basta fare pochi chilometri per scoprire cosa può essere davvero una capitale europea:
Strade pulite, un centro storico da cartolina anche nei dettagli minori, mezzi pubblici fantastici e poche automobili, piste ciclabili, tanto verde pubblico adeguatamente distribuito, commercianti che fanno prezzi onesti anche se si trovano in pieno centro.

Poi stamattina la prima notizia che leggi è che qui, nella capitale morale d’Italia un’isola pedonale mina il diritto costituzionale alla libertà religiosa e da bravo italiano non sai se ridere o se piangere.

Buon anno.

Restauri

La Stazione Centrale di Milano è tutta un cantiere che freme in vista dell’imminente inaugurazione dell’ Alta Velocità Milano – Bologna.
Ieri, passando per una Galleria delle Carrozze ancora sottosopra, tra operai, rumori e clangori , ammiravo le pietre ripulite come se fossero appena state posate ed ho pensato che è così che doveva essere quando il governo fascista la costruiva negli anni ’20 per celebrare il proprio fasto.
“La mia fantasia storica” – ho pensato – “E’ come essere tornati indietro nel tempo di 80 anni”.

Poi realtà e fantasia si sono avvicinati troppo.
Ho preferito smettere di fantasticare.
Ho affrettato il passo su per le scale ignorando il resto dei cantieri e mi sono concentrato sul tabellone delle partenze. Avevo i brividi, ma sarà stato perchè faceva molto freddo, ieri.