Eluana e la Costituzione clandestina

Quando sento quel nome, Eluana, un groppo mi prende lo stomaco. Penso alla sofferenza dei genitori che da un giorno con l’altro hanno visto la figlia ridotta nello stato in cui è adesso. Provo ad immaginare, e faccio molta fatica, gli anni passati negli ospedali con questa figlia che non è più lei, senza nessuna speranza.
E questi ultimi mesi, quando la battaglia di papà Englaro è saltata decisamente alla ribalta. Non riesco davvero ad immaginare cosa possa aver passato questa famiglia, so solo che una vicenda così avrebbe dovuto solo ricevere una solidarietà discreta e per lo più silenziosa.
Invece è arrivata la politica, molto più dell’opinione pubblica, ad inscenare una macabra disputa sul corpo di Eluana. Il dolore è stato coperto dal chiasso, dalle dichiarazioni roboanti dei crociati di una parte e dall’altra.

Nessuno mi toglierà dalla testa che tutta questa vomitevole giostra non sia altro che una manovra politica, un’occasione molto ghiotta per attaccare ancora una volta i pilastri del nostro stato: in prima battuta la giustizia, cercando di fare carta straccia di una sentenza regolarmente emessa, e in secondo luogo – ancora più gravemente – la Costituzione stessa.

Perchè quando qualcuno attacca costantemente ed in maniera così ostinata e violenta il fondamento della nostra Repubblica non è più un riformatore, ma diventa un nemico della Repubblica.
Ma noi la Costituzione non la conosciamo, l’educazione civica a scuola era qualche oretta striminzita che di solito si usava per recuperare il programma di altre materie, quindi quando Berlusconi parla della Costituzione parla di un entità astratta e sconosciuta che niente sembra avere a che fare con la nostra vita.
La Costituzione è per la maggior parte di noi come il lavavetri al semaforo: una persona astratta, la cui esistenza ci è completamente invisibile e sconosciuta, anzi ci fa paura perchè non riusciamo nemmeno ad immaginarla. La Costituzione è un clandestino qualunque, quando un Presidente del Consiglio cerca in tutta fretta di annullare una sentenza emessa da un apparato dello stato e quando dice che in sostanza le regole su cui il nostro paese è fondata sono fondalmentalmente baggianate.

E così si continua a ballare sul corpo di Eluana (di lei è rimasto solo quello, ricordiamocelo) e chi se ne frega se questa è prima di tutto una vicenda umana che meriterebbe un minimo di rispetto, c’è una Costituzione da picconare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.