Il cortiletto

Torno ancora una volta sulle elezioni USA. Non appena certo del risultato, McCain si è complimentato con l’avversario e si è detto disposto a collaborare con quello che è anche il suo presidente per risollevare l’America dalla crisi.
Inevitabilmente la mente è andata alle nostre ultime elezioni politiche, e poi anche a quelle prima e quelle prima ancora. Ho cercato disperatamente nei nostri politici almeno una parte di questa correttezza, senso del ruolo e responsabilità.
Inutile dire che ho trovato ben poco di tutto questo. I nostri politici qui sono rimasti alle baruffe da prima liceo tra rossi e neri, pariolini e resto del mondo, romanisti e laziali, tifosi dell’amatriciana contro quelli della polenta.

I commenti, e ne sono prova le notizie degli ultimi giorni con i commenti di Berlusconi (presidente del Consiglio) e Gasparri, sono al livello di caserma o di un Bar Sport qualunque oltre che offensivi verso un paese nostro alleato a cui il governo suddetto non ha mai lesinato elogi in ogni situazione.

Adesso ci si fanno i dispetti con i cartelloni, così si litiga ancora un po’ su chi ha cominciato prima e non si parla di cose serie, perchè per rimboccarsi le maniche con un minimo di serietà c’è sempre tempo, domani.

E intanto l’America va avanti…

Il meglio dei due mondi

Per chi si stava ancora chiedendo se fosse peggio essere governati dai fascisti o dai mafiosi ecco la soluzione: Marcello Dell’Utri.

Eletto nonostante una condanna in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa e una condanna in Cassazione per frode fiscale, da perfetto mafioso definisce “eroe” Mangano per aver saputo tenere la bocca chiusa.

Poi definisce l’antifascismo “obsoleto” e dice che ai tempi del Duce lo Stato era “più presente”, come non lo spiega.

Dai, non è mica scemo

Prima una cosa e poi l’altra, che smentisce la precedente.

la smentita

Passato il solito divertito stupore, viene da chiedersi il perchè di una smentita così. E’ registrata, trasmessa, facilmente reperibile. E’ negare l’evidenza.
Lasciamo perdere la tragica comicità di un politico che nega l’indomani quanto detto il giorno prima, rimane soltanto il dubbio che la sparata sia stata fatta ad arte, forse un soffiare sul fuoco sperando che divampasse?