Come ho salvato un Airpod che non voleva più suonare

Uso molto le mie Airpods 3 ed ero molto seccato dal fatto che ad un certo punto l’auricolare destro avesse perso quasi del tutto il volume, tanto che ormai ascoltavo la musica in mono, un po’ come quando da ragazzini si condivideva il walkman una cuffietta a testa.
Premetto che li pulisco con una certa regolarità con l’alcol (ho scoperto in rete che è meglio non usarlo) e quindi temevo che il mio auricolare fosse compromesso una volta per tutte da un inconveniente tecnico.
Cercando in rete ho trovato molte persone e quasi altrettante soluzioni, riporto qui la mia esperienza perchè ad un certo punto stavo per rassegnarmi ed invece sono tornato a godermi l’audio stereo e ricco di frequenze a cui mi avevano abituato gli auricolare Apple.

Per prima cosa vi dico che il mio era un problema di sporco probabilmente depositato tra le maglie finissime della reticella che copre gli speaker.
Le mie occasionali pulizie (e la quotidiana igiene personale!) non avevano impedito che lo sporco ostruisse questi fori davvero microscopici.

Dopo aver provato il reset degli auricolari, gli aggiornamenti del sistema operativo e aver verificato che non fossi io ad essere diventato sordo da un orecchio, seguendo le indicazioni di Apple ho usato l’acqua micellare che cattura le impurità molto meglio di altri detergenti: al supermercato ho scelto quella più economica che non avesse qualche caratteristica aggiuntiva.
Ho dovuto ripetere due volte la procedura descritta, per un totale di sei cicli lavaggio-risciacquo, un normale spazzolino da denti ha fatto il suo dovere.

Al termine del lavaggio non avevo ancora ottenuto i risultati sperati e quindi ho messo in pratica un suggerimento che avevo trovato in rete (odio Reddit, ma non riesco ancora a farne a meno): ho appoggiato l’auricolare alla bocca e ho cominciato a succhiare l’aria con discreta forza.
Dopo qualche ripetizione mi è sembrato di percepire l’aria che entrava da una feritoia per uscire nella mia bocca.
Appena ho indossato l’Airpod e ho sentito il consueto suono che annuncia l’abbinamento al telefono ho capito che aveva funzionato! Il volume dell’audio era tornato ai livelli originali.

Probabilmente il lavaggio con acqua micellare e spazzolino ha ammorbidito lo sporco permettendo poi che venisse soffiato via.
Il mio consiglio, se avete questo problema, è di non demordere ai primi tentativi, probabilmente in rete troverete dei video che fanno vedere come fare, alcuni più schifiltosi suggeriscono di soffiare attraverso un panno o un fazzoletto di carta e in effetti così aspirare il proprio cerume sembra meno ripugnante.

No, non ve lo sognate: il vostro iPhone è più lento di quando lo avete comprato

Finalmente Apple ha ammesso tra i denti quello che la maggior parte degli utenti sospettava già da tempo: gli aggiornamenti di iOS limitano intenzionalmente le prestazioni del dispositivo dopo un certo lasso di tempo.
Quella di un progressivo rallentamento del proprio dispositivo non è quindi solo un’impressione, ma un dato reale.
Apple sostiene (come sempre) di farlo per il bene degli utenti: limitare le prestazioni del processore nei picchi di utilizzo manterrebbe efficiente più a lungo la batteria, vero tallone di achille di ogni dispositivo mobile.

Come al solito, Apple si arroga il diritto di scegliere cosa è meglio per i suoi utenti senza nemmeno informarli nè tantomeno dar loro possibilità di scelta.

In questo caso il conflitto di interessi è ovvio: chi produce e vende l’hardware è lo stesso soggetto che gestisce in maniera diretta ed indiretta tutto il software che può essere installato sul dispositivo.
Un dispositivo che perde progressivamente reattività creerà nell’utente il desiderio di un prodotto più nuovo che possa garantire prestazioni migliori, almeno fino a quando Apple non deciderà che è ora di cambiarlo con un modello successivo.
Quello che Apple ha messo in atto è vera e propria obsolescenza programmata, come un produttore di lavatrici qualsiasi.

Verrebbe da buttare il vecchio iPhone alle ortiche e buttarsi a capofitto su uno dei tanti scintillanti smartphone Android acquistabili a prezzi più popolari, ma chi ha voglia di buttarsi completamente nelle braccia onnipotenti e onnipresenti di Google?

Aggiornamento: secondo quanto riferisce Wired.com, Apple avrebbe cominciato il throttling solo nell’ultimo anno e per i modelli dal 6 in avanti, quindi se il vostro 4s è un mattone, ha fatto tutto da solo (o quasi).
L’articolo di Wired succitato ragiona un po’ meno a caldo sull’argomento.

 

 

Obsolescenza programmata !!!1!

Leggo in rete che alcuni utenti hanno notato sensibili rallentamenti nel funzionamento del proprio iPhone proprio in concomitanza dell’annuncio del nuovo modello e molti hanno gridato al complotto, ad una obsolescenza programmata ad arte.

Il mio iPhone ha 5 anni e ormai i suoi piccoli acciacchi mi sono familiari come quelli di un nonnino caro, ma la situazione non è affatto peggiorata in questi ultimi giorni. Niente iPhone 7 qui, anche Apple ha capito che c’è poca trippa per gatti da queste parti.
Però stasera io cerco di scrivere faretto e iOS corregge ostinatamente in faretra.
Adesso provo a scrivere Cabernet, se lo corregge in caverna vado ad appostarmi davanti al primo Apple Store che trovo con la corta di cereito cartadiceei carta di credito in mano.