
Non tutti hanno la memoria corta come invece spera il nostro caro premier.
Non si è ancora posato a terra il polverone sollevato dalle sue ultime dichiarazioni su Mussolini e sul fascismo che già la sua fervida fantasia partorisce un altro capolavoro sull’annosa questione del giudice Squillante.
Nel frattempo, via Manteblog, leggo che quelli di Smemoranda hanno preparato una lettera indirizzata proprio al Berlusca che mi piace riportare qui:
Dalla sua istituzione, 1 febbraio 1927, al suo scioglimento, con la caduta del regime il 25 luglio 1943, il tribunale speciale per la difesa dello stato processò 5.619 imputati – condannandone 4.596.
Gli anni di prigione inflitti complessivamente furono 27.365,
42 le condanne a morte, di cui 31 eseguite, 3 gli ergastoli.
4.497 processati erano uomini, 122 le donne, 697 minorenni.
Tra le categorie professionali, 3.898 imputati erano operai e artigiani, 545 contadini, 221 liberi professionisti.
Le vittime della violenza squadrista tra il 1920 e 1922 furono stimate da Antonio Gramsci intorno ai 3000 morti, cifra confermata da Gaetano Salvemini.
Gli ebrei italiani perseguitati e deportati dal 1938 (data di introduzione delle leggi razziali) al 1943 furono circa 40.000. Ritornarono in Italia dopo la terribile esperienza dei lager soltanto 4.000 persone.
36.000 circa morirono di stenti, sevizie o nelle camere a gas dei nazisti.
Il 4 settembre del 1940 Mussolini firmò il decreto di istituzione dei primi 43 campi di internamento dove furono concentrati gli ebrei italiani antifascisti, gli stranieri di “paesi nemici”, gli ebrei stranieri, gli zingari, gli antifascisti italiani.
Secondo Renzo De Felice sotto il fascismo furono attivi circa 400 tra luoghi di confino e campi di internamento.
Gli Zingari vennero sicuramente internati nei campi di Perdazdefogu (Sardegna), Tossicia (Teramo), Agnone (Campobasso) e Poggio Mirteto (Rieti). Da questi campi passarono a quelli tedeschi.
II discorso di Mussolini sul delitto Matteotti alla Camera dei Deputati, 3 gennaio 1925:
“Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto.”
Fessi sì, ma senza memoria no. Del discorso di Mussolini avevo addirittura reminescenze scolastiche, ma forse il mio era un libro di testo comunista.