Perchè Linux è più sicuro di Windows.

Non leggo mai i necrologi affissi sui muri della chiesa.
Oggi la coda del mio occhio ne ha letto uno e così ho saputo della morte di una persona che conoscevo: i casi della vita.
Siccome era solo un conoscente, camminando verso l’ufficio altri pensieri hanno ingombrato la mia mente, quel tipo di pensiero che ti può venire in mente passando davanti ad una vetrina, o aspettando di attraversare la strada: perchè Linux è intrisecamente più sicuro di Windows? (sì, pensavo proprio intrinsecamente).
Qualcuno dovrebbe spiegarlo invece di continuare ad affermarlo e basta. Chissà quanta gente, che magari sente parlare di questo sistema operativo da poco si chiede come e perchè sia meglio del Windows che con un po’ di fatica ha imparato ad usare e domare.
Altro caso della vita: arrivo in ufficio, accendo il PC e tra i feed RSS trovo questo titolo su The Register: Linux vs. Windows viruses.
L’articolo in realtà non parla solo di Linux, ma confronta i 3 principali sistemi operativi per desktop attualmente in circolazione: Windows, Linux e Mac OS X.

Il succo del discorso è: non esistono solo virus per Windows, ogni sistema operativo (chi più, chi molti di meno) ha i propri. OK, Windows è più attaccato perchè è il più diffuso, ma anche se Linux raggiungesse la diffusione attuale di Windows, sarebbe installato in così tante varietà da rende impossibili infezioni di massa.
Quando uno progetta un virus può contare su una piattaforma più o meno uniforme in quanto la maggior parte degli utenti usa Windows e chi usa WIndows usa Internet Explorer ed Outlook. A sua volta Outlook usa Internet Explorer per visualizzare le email, quindi i problemi di sicurezza dell’uno ricadono anche sull’altro software.
Usando un concetto preso in prestito dalla biologia e scienze affini, la “biodiversità” di Linux, che può essere installato su piattaforme hardware molto diverse tra loro, sottoforma di distribuzioni diverse e soprattutto con una grande varietà di programmi, generalmente più attenti alla sicurezza di quelli di Microsoft, fa in modo che non sia possibile attaccare con efficacia tutti allo stesso tempo e nello stesso modo.

Altro fattore molto importante è la gestione degli utenti e dei loro permessi: in Windows, ogni utente può installare e cancellare/eseguire/modificare ogni file presente sul PC, a meno di non creare utenti con diritti limitati con una procedura non prevista dalle normali attività di installazione.
Linux e Mac OS X invece non vengono mai usati dall’utente che dispone di tutti i privilegi.
Ipotizziamo due utenti: uno Windows ed uno Linux che ricevono un’email infetta da virus: l’utente Windows riceve il messaggio e rischia di essere infettato ancor prima di accorgerse se il virus è incorporato nell’HTML che compone il messaggio. Altrimenti basta che clicchi distrattamente sull’allegato per eseguire il virus.
L’utente Linux che riceve lo stesso messaggio deve: cliccare sull’allegato e salvarlo, renderlo eseguibile, loggarsi come root (se ha la password) e quindi lanciare il virus.

Insomma, per tradurre il pensiero dell’autore: Per rovinare una Linux Box lo devi fare apposta…per rovinare una macchina windows basta accenderla.
Continuate leggendovi l’articolo originale, anche se in inglese è scritto meglio.

Davide contro Golia: una donna fa causa a Microsoft

…se si vive nella modernità allora si è obbligati ad usare Microsoft. Che non può lavarsene le mani e dire: non siamo responsabil
Con queste idea ben fissa in testa la signora Marcy Hamilton ha intentato una causa contro la società di Redmond, sostenendo che la scarsa sicurezza di Windows le è costata un furto di identità e conseguenti danni.
Secondo questa donna californiana ed il suo legale, Microsoft non può semplicemente dichiararsi non responsabile per accessi abusivi, danni e malfunzionamenti come fa nel contratto di licenza, non sforzandosi al massimo per rendere i propri prodotti più sicuri e pubblicizzarne i problemi di sicurezza.

Chissà come andrà a finire, chissà chi si schiererà alle spalle di questa signora facendola diventare una pedina: sicuramente gli articoli ed i commenti si sprecheranno.
Buona fortuna signora Hamilton.

Ahahah

Sto guardando Controcampo e si discute della simulazione di Zambrotta. Viene intervistato Mazzone, allenatore del Bologna, che prima loda la sincerità (tardiva) del giocatore della Juventus e poi dice che certi attaccanti hanno rotto le scatole e bisognerebbe far loro del male, molto male.
Per Piccinini, il conduttore della trasmissione, “Mazzone è sempre divertente.”

Siccome è finita la settimana in cui si parlava del problema della violenza nel calcio ci si può tornare a divertire.

Mazzone che rivela smanie di linciaggio, Bossi che schiuma, un presidente del Consiglio che minaccia di impiccare il Ministro del Tesoro sono solo vizi di forma, licenze poetiche, esilaranti trovate linguistiche.

Una nota su Zambrotta: o sei sincero subito o stai zitto. Gli eroi a scoppio ritardato non esistono, solo i pirla non arrivano mai troppo tardi per essere tali.

La politica delle cravatte

Berlusconi sulla riduzione delle tasse dice:
Appenderò Tremonti con un cappio
ad un albero del suo giardino se non ce la farà… Ma so che ce la farà

E magari appenderà pure quelle carogne dei Verdi che ostacolano le opere pubbliche.
L’importante è che il nemico abbia un colore, rosso e verde poi pari sono.