Silenzio

Cosa succede qui? Nemmeno il tempo di raccontare una vacanza di quelle che ti fanno luccicare gli occhi quando rivedi le foto.
Montagne di panni che implorano il caldo vapore del ferro, scadenze, marche da bollo e gente che suona alla porta, che ti fa squillare il cellulare, che reclama la tua presenza.

Ma il peggio è Milano, che va in tilt quando piove ma tutti dicono che è solo perchè questa è la Settimana della Moda.
Fa niente se l’aria puzzava già la settimana scorsa e se ho smesso di trovare parcheggio, se sono tornare le file di gente e di auto, le strombazzate gratutite e i musi lunghi sulla metropolitana.
Stasera piove, il traffico da qui non si sente.
Mi porto sotto le coperte il suono della pioggia che picchia sul cemento e lascio agli altri le discussioni sulla nuova versione di WordPress, su Beppe Grillo o alle partite di Coppa.

Spurghi

Come trovarsi ancora una volta nella solita stanza deserta, le pareti brulle familiari quanto l’amaro che viene su dallo stomaco e si ferma dietro agli occhi, che ti annoda i pensieri e fa muovere le labbra a vuoto.
Bisogno di animale in cerca di un seno su cui crollare la testa, di carezze che frastornino le orecchie.
Non sapere di quale gioco devi imparare le regole, chiedersi se sia troppo tardi e se è solo che sei fatto così.