La capitale della moda

Un’immagine valle mille parole e vi giuro che se non fossi stato al volante avrei scattato una foto. Proverò a spiegarvi a parole.

Avvistato un precursore del nuovo trend nella moda da pioggia. Da Milano, capitale mondiale della moda, presto si diffonderà in Europa ed oltreoceano.
Modello di razza europeo, sesso maschile, 50 anni circa così abbigliato:
copricapo impermeabile di materiale plastico (leggi sacchetto giallo dell’Esselunga), poncho di taglio elegante a figura intera (sacco nero spazzatura). Indispensabile accessorio moda due borse a mano (sempre sacchetto giallo Esselunga, pieno di spesa).

Documenti, prego

Qualche dubbio avevo cominciato ad averlo quando vedevo gli americani scrivere cose del tipo “non asciugate il cane nel forno a microonde” sul libretto di istruzioni o “liquido bollente” sui bicchieri di carta del caffè, ma evidentemente non è tutto. A leggere dell’uomo che fa sesso con la fidanzata del fratello penso che qualcuno dovrebbe suggerire alle donne americane di chiedere una parola d’ordine al partner quando si infila nel letto la sera.

Silently

Qualcuno ha già deciso che 23 è un bel disco. L’avevo scaricato in anteprima e finisco così spesso ad ascoltarlo che mi son deciso a comprare il CD. Fine della recensione.
Senza entrare nei meriti artistici della copertina e del package, va bene il design, la grafica e l’artisticità della cosa, ma mettere i titoli delle canzoni solo sulla fascetta di carta che chiude il digipack mi sembra un po’ troppo. Conservare in qualche modo la preziosa striscetta rossa è un’impresa disperata e con certo retrogusto fetish-maniacale che poco mi si addice.

Grazie per averci almeno messo il titolo dell’album. Le canzoni cercherò di leggerle sul CD mentre gira nel lettore (cosa forse possibile solo con un costosissimo lettore Bang&Olufsen) o le scriverò a penna sul cartone azzurro del retro lasciato (artisticamente, ovvio) completamente vuoto.

Adelante, adelante!

Bell’articolo sul camminare nelle città per riprendersi la faccia. (via Maestrini per caso)

Effettivamente muoversi quasi esclusivamente chiusi in scatole di metallo semoventi non ci rende affatto più belli o aperti verso gli altri, vero?

Del resto molte delle nostre città, anche quelle più piccole,ormai poco si prestano a farci camminare, progettate (o meglio adattatate) in funzione dell’auto, e al di là dell’ambito di qualche centro storico, camminare è assolutamente inconcepibile per un certo tipo di forma mentis. Provate a dire che invece di prendere l’auto o un autobus per fare un tragitto di 10 minuti preferite andare a piedi e contate gli occhi sgranati.