I miei timpani hanno più di 30 anni.
In tutto questo tempo li ho portati a casa ronzanti dal rumore degli altoparlanti un’infinità di volte. Qualche volta la colpa è stata delle chitarre dei Marlene Kuntz.
Per un’altra importante porzione del mio passato questi timpani hanno ascoltato i primi CD dei Marlene Kuntz ripetutamente: pomeriggi, notti, mattine.
Sarà per tutto questo e per il poco tempo che invece ho speso ad ascoltare le ultime cose di questi rumorosissimi ex-ragazzi piemontesi, che stasera non andrò al concerto gratuito al Rolling Stone e me starò a casa a chiedermi perchè le camicie non escono dalla lavatrice già stirate e i piatti non si lavano da soli.
Nel mio misticismo da sgrassapiatti primo prezzo, fregare le stoviglie con la schiuma al limone è un momento di riflessione, chissà che non riesca a fissare una volta per tutte quello che per tutto il giorno è stato un leggero ronzio fra gli occhi e la nuca.
Ormai il mio acufene è interno. Cronico. Voi invece mettevi davanti alle casse stasera, mi raccomando.