Su una torre

Se ci sono giornate per cui vale la pena di vivere, ecco, ne ho appena vissuta una: 498 gradini da farti dolere le gambe, telefoni pubblici, una bambina che disegna con la magia su una tovaglia a quadretti.
E soprattutto le cose che avresti sempre voluto sentirti dire, leggerle in un paio di occhi che non ti stanchi di guardare, e tutte quelle cose che non c’è neanche bisogno di pronunciare quando sei in cima ad una torre, sopra la nebbia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.