Le pubblicità di Natale – due sassolini nella scarpa

Nel ciclo ormai sballato delle stagioni c’è una certezza a cui ancora possiamo aggrapparci: in questo periodo dell’anno, alla luce intermittente delle luminarie che sempre più in anticipo si accendono nelle vie dei centri storici e illuminano le periferie dove regnano gli ipermercati e le concessionarie d’auto, spuntano come funghetti i greatest hits degli artisti più famosi, raschiati dalla discografia di almeno 3 generazioni di consumatori.
Queste raccolte sono un medicamente miracoloso alla sindrome del cosagliregalohagiàtutto, perchè il buon discografico sa inserire in queste raccolte di canzoni arcinote la salvifica pillola dell’inedito, che giustifica acquisto e regaloe fa contenti tutti.

Ma tra le pubblicità delle compilation, dei panettoni con la bella di turno che si riposa o si prepare alle fatiche del calendario, dei giocattoli ce ne sono sue che proprio mi irritano.
La prima è di per sè bella, perlomeno azzeccata: lui a porta al cinema, sono soli nella sala e si proietta il loro matrimonio. Bella idea, me la devo ricordare, tanto per quando mi verrà buona sarà dimenticata.
Quello che mi fa incazzare è che vendono un anello, il diamante come simbolo dell’amore prezioso ed eterno per la persona più unica che ci sia… prodotto in serie e venduto come un qualsiasi altra merce: tu le infili al dito l’anello, lei ti guarda con quegli occhi che ti fanno ribaltare e pensi che lo stesso gesto, con lo stesso identico anello, probabilmente lo stanno facendo altre migliaia di coppie. Squallido.

La seconda è quella dei Babbo/i Natale che si addestrano con metodo militare a fare il loro lavoro.
Se il pubblicitario si fosse presentato a me con questo geniale accostamento, specialmente in questo periodo, lo avrei preso a calci in culo e mi sarei pure fatto male perchè ho il fisico di un attaccapanni, ma certe soddisfazioni me le tolgo.

Avrei anche qualche cosa da dire sulle pubblicità dei profumi e degli assorbenti, ma conservo tutto per la prossima puntata dello Sputasentenze. ;-)

una striscia di calvin e hobbes sul natale

Mandrake si muove

Si chiama MandrakeMove la sorpresa che da tempo Mandrake promette ai suoi utenti.
Si tratta di un liveCD, cioè una di quelle distribuzioni alla Knoppix che girano completamente da CD, permettendo di avere una sistema GNU/Linux funzionante su qualsiasi senza installare nulla sull’hard disk.
Non so come gli appassionati di Mandrake accoglieranno la notizia: il segreto mantenuto per così tanto tempo aveva ovviamente suscitato le ipotesi più assurde, ma sicuramente la scelta di liveCD è ormai già molto ampia.
Anche lo slogan Do not stay at /home : MandrakeMove! non mi sembra molto originale. Aspettiamo le prime prove e recensioni prima di sputare la sentenza definitiva.

MandrakeMove è ancora in fase beta e disponibile per il download su molti mirror FTP.

I telefonini come i PC: insicuri

Per la serie “come complicarsi la vita”, dal Giappone arriva una notizia che era lecito aspettarsi: primi problemi di sicurezza con i telefonini di ultima generazione: i telefonini hanno cominciato a chiamare di loro spontanea volontà i numeri di emergenza analogi al nostro 113.

L’email sul telefonino? Certo. E allora insieme alle email di lavoro ecco le spammate ed i messaggi infetti da virus. Non potevano mancare.
Finalmente i telefonini sono davvero come i PC: un ricettacolo di virus ed altre amenità varie che costringeranno produttori ed utenti a fare i conti con i problemi di sicurezza tipici degli scatoloni da scrivania.
Aspettando il primo antivirus per cellulari…

Crazy night, Linux Day

il logo del Linux Day 2003

Me lo sono perso.
La serata di ieri mi ha messo fuori uso per tutta la mattina e mi ha lasciato in uno stato comatoso per buona parte del pomeriggio, quando invece avrei voluto essere a Pavia per il Linux Day.
Quest’anno l’evento ha coinvolto 85 città su tutto il territorio nazionale e i LUG locali si sono attivati organizzando incontri, seminari, dimostrazioni ed installazioni. Tutto su base volontaria, gratis.
La serata di ieri invece mi è costata 25 euro tondi tondi e la birra faceva pure schifo. Continuo a pensare di aver sbagliato lavoro.