El∼Muniria

Ma se mi stacco da te mi strappo tutto
Ma il mio meglio o il mio peggio
ti rimane attaccato appiccicoso come un olio denso.

Ti ho aspettato seduto in un milione di bar
prima di annegare,
prima di spendere tutto quello che avevo..

Erano gli anni Novanta. C’era una parte di musica italiana che usciva dal suo guscio, ma era ancora troppo provinciale per perdere la sua genuinità.
Uscivano cose ingenue forse, ma interessanti. Si cominciavano a sentire nomi che rimangono ancora adesso, i ragazzini come me finalmente aggiungevano qualche nome italiano nella loro fila di CD sopra al letto della cameretta.
Uscivano i Massimo Volume, con la voce di Emidio Clementi che tagliava il rumore con parole dagli spigoli vivi, frasi brevi intercalate dai silenzi. Il progetto finì qualche anno fa, e per Clementi il passo verso la letteratura deve essere stato breve.

Stanza 218, che El∼Muniria ha registrato per Homesleep, ricorda tantissimo i vecchi Massimo Volume. Il deja-vu è fortissimo e non puoi fare a meno di sentire un po’ di nostalgia per questa voce che declama con calma.
I suoni sono meno elettrici, più elettronici ed ipnotici, la voce più sussurrata, ma le parole son sempre lì: evocative, subdole, prepotenti.
Ascoltato qui, stasera, ti porta via…

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