Io sto bene

Il blog langue, ma la mia congenita pigrizia stavolta non c’entra.
Non che cose non ne siano successe, non che ci siano problemi. Anzi.
Sono giornate intense, piene di cose piccole e cose più grandi, come è giusto che sia. Settimane intere in cui la mia casa sta tutta in uno zainetto: il computer, un cambio di biancheria, lo spazzolino da denti ed il libro di Paolo Nori. Metropolitane, treni, marciapiedi su cui mancano ancora le foglie secce. Le vacanze son finite, ma non è ancora autunno.

Da questa estate le cose vanno così e non so se l’inverno rimetterà tutto al solito posto.
E’ come se avessi raggiunto qualcosa, senza tanta fatica, ma con una bella dose di stupore. Non so come sia arrivato fin qui, non so quanto ci rimarrò ma al momento è … – si può dire stupendo?
Stando così le cose non mi viene da scrivere granchè, forse non ho niente di cui sfogarmi, nessun acido da vomitare, di certo la realtà ha dei colori un po’ diversi dal solito.
Metteteci una bella dose di menefreghismo data dal fatto che cammino a circa un palmo da terra e capirete il perchè il blog sia a mezzo servizio.
L’unica cosa che mi scoccia è che mi verrebbe da citare una Carmen Consoli d’annata, ma non sarebbe da me.

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