Il Manifesto è una specie di mostro nel panorama giornalistico nazionale: nessun padrone se non gli stessi lavoratori.
Un caso unico di indipendenza che adesso se la sta passando male e chiede aiuto ai suoi lettori e a tutti quanti hanno a cuore la pluralità dell’informazione.
Nel mio piccolo mi sto impegnando a comprarlo ogni giorno, ad acquistare le sue iniziative editoriali (molto belli i CD di Daniele Sepe e Tete de Bois) e presto farò anche una piccola donazione.
Se lo conoscete già buon per voi, fate sentire che ci siete: sottoscrivete.
Se non lo conoscete ancora, provate a chiederlo in edicola. Costa un po’ di più, ma la libertà non ha davvero prezzo.