Io faccio la mia cosa

Ancora sulla pirateria musicale.
Stavolta è Frankie Hi-Nrg a dire la sua sul mercato discografico e sui rapporti fra musicisti, industria discografica e Internet, ed è difficile dargli torto.

Mi è sempre sembrato un’aberrazione il fatto che sui 20 euro del costo di un CD, solo una percentuale incredibilmente irrisoria vada in tasca all’artista e mi son spesso chiesto se stavo ancora comprando musica o cos’altro; rimango mio malgrado un romantico e quindi penso che se compro un prodotto artistico (se proprio devo comprarlo) l’artista, cioè chi ha creato quel prodotto unico, debba essere ricompensato di più rispetto a chi invece si limita a vendere la sua arte come una qualsiasi altra merce.
Se la cosiddetta “industria discografica” si ridimensionasse un po’ credo che la musica avrebbe tutto da guadagnarci, e non sto parlando delle boy band e dei loro peggiori tarocchi nostrani, nè delle raccolte postume con inediti che forse tali potevano restare.

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