Retate online – The Register sconfessa Repubblica.it

La notizia data su Repubblica.it sulla retata della Guardia di Finanza in cui sarebbero caduti migliaia di scaricatori di mp3 ha gettato quasi tutti nel panico: infatti chi è senza mp3 piratato scagli la prima pietra.
Chi più, chi meno, tutti abbiamo qualche canzone scaricata a ufo dalla Rete e la notizia delle retate ha creato il panico tra qualche mio conoscente, virtuale e non.

Ebbene, anche se non si tratta di una vera bufala, quanto scritto da Repubblica è molto lontano dalla verità.
Lo hanno scoperto The Register e Paolo Attivissimo.
Per chi non ha voglia di leggersi tutto l’articolo, sappiate che The Register ha fatto una cosa molto semplice: ha preso il telefono e ha chiamato il capitano delle Fiamme Gialle che hanno portato a termine questa operazione: gli arresti ci sono stati e come, ma molto meno numerosi e legati allo smercio di CD piratati.
I colpevoli di questa attività tutta italiana scaricavano film, musica e software da Kazaa per poi rivenderli attraverso altri canali, ed è proprio qui che sono stati scoperti.
Quindi niente identificazioni sulle reti P2P nè tantomeno migliaia di “persone normali” arrestate.

Attivissimo, che ormai ha assorbito un po’ di acido umorismo inglese commenta la qualità del nostro giornalismo: «The Repubblica.it article had plenty of indications of being written by clueless journos – a somewhat redundant definition when it comes to IT reporting in Italy.»

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